Le applicazioni mediche e cosmetiche dei Tatuaggi
Trucco permanente, dermopigmentazione, micropigmentazione, microblading e tatuaggio cosmetico
Il tatuaggio è un’arte antica che prevede l’impianto di pigmento di colore nel derma, tramite apposito dispositivo. La tecnica viene usata come mezzo per produrre disegni sulla pelle (denominati anch’essi tatuaggi), ma può essere usata anche per applicazioni cosmetiche, riproducendo l’effetto del make up tramite tatuaggio, o mediche per nascondere cicatrici chirurgiche.
In questi casi, più che di tatuaggio, si parla di trucco permanente, dermopigmentazione, micropigmentazione e tatuaggio cosmetico, viene usato anche il termine microblading per la tecnica specificamente studiata per dare colore e pienezza alle sopracciglia o infoltire i capelli.
Se si parla di cosmetica, le aree di intervento più comuni sono spesso legate al miglioramento delle caratteristiche del volto. Gli interventi sono generalmente mirati a definire o infoltire le sopracciglia, evidenziare la linea delle ciglia palpebrali e definire il contorno delle labbra o ricolorarle completamente.
Le applicazioni mediche più comuni sono quelle connesse al lifting, (ad esempio il lifting del collo), alla chirurgia ricostruttiva (come la ripigmentazione del capezzolo o dell’areola) o ad interventi chirurgici di altra natura (per camuffare o ridurre le cicatrici).
In entrambi i casi i risultati possono essere discreti e impercettibili o più evidenti, a seconda del disegno, dell’area da migliorare o mimetizzare, dell’intensità del colore e della quantità di pigmento utilizzato (spessore, lunghezza). Immediatamente dopo l’applicazione, tutti i tipi di procedure di micropigmentazione appaiono più scuri di quanto non appariranno una volta guariti, a causa del colore inizialmente rimasto negli strati più esterni della pelle. Il colore si attenuerà, in circa quattro giorni, grazie al processo di guarigione dell’epidermide, ove man mano gli strati esterni vengono sostituiti da nuove cellule. La guarigione completa richiede circa una settimana e il pigmento continuerà a cambiare e a schiarirsi per qualche tempo.
Tatuaggi permamenti e Bio-riassorbibili
Inizialmente tatuaggi cosmetici e medici venivano realizzati, dai tatuatori, con gli stessi pigmenti permanenti dei tatuaggi artistici ma, ci si rese ben presto conto del limite di questo tipo di pigmenti. I colori definitivi, col passare del tempo, si alteravano in modo evidente sia per forma che per colore, pensate, ad esempio, ai tatuaggi che dopo qualche anno da neri si trasformano in verdi/bluastri e poco nitidi, e alle righe inspessite che nei tatuaggi più piccoli creano un’effetto una macchia.
Per questo motivo sono stati ideati dei pigmenti semipermanenti, colori speciali bio-riassorbili, creati per “sparire” nel tempo (mediante riassorbimento per fagocitosi) e che possono essere ripristinati, sulle zone trattate, con colori freschi e linee nitide.
Una domanda senza risposta: quanto dura un tatuaggio?
La durata del tatuaggio varia in primo luogo in base alla tecnica e al tipo di colore usati per realizzarlo. Di solito il tatuaggio con colori definitivi dura tutta la vita mentre quello bio-riassorbibile da diverse settimane a 15 mesi (dipende dal tipo di inchiostro usato). Tuttavia per entrambi non è possibile dare una durata precisa, perché fattori specifici come la pelle, l’età, la capacità specifica dell’individuo di “trattenere” il pigmento e vari altri fattori (come l’uso di farmaci e l’esposizione solare) sono tutti determinanti per stabilire il tempo necessario per l’assorbimento dei pigmenti.
Per chiudere l’articolo, vogliamo ricordare che i tatuaggi sono una cosa seria ed è bene affidarsi a professionisti di comprovata esperienza che utilizzino guanti, pigmenti di qualità, strumenti sterili e aghi monouso in ambienti sterilizzati.