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Il Piper Club compie 60 anni

Storico compleanno del locale che ha cambiato le regole delle notti della Capitale

Compie oggi 60 anni il Piper Club lo storico locale di Roma che ha cambiato le regole delle Notti della Capitale.
Se un locale merita di finire nella Treccani è chiaro che stiamo parlando di un qualcosa di storico, qualcosa che merita di rimanere nella memoria e nell’immaginazione della gente.
L’enciclopedia lo descrive così: “Discoteca simbolo della musica beat e yè yè in Italia, sorta a Roma il 17 febbraio 1965 per iniziativa di G. Bornigia e di A. Crocetta, dichiarata nel dicembre 2007 Bottega Storica.

Il Piper Club, per i pochi che non lo sanno, si trova a Roma, in via Tagliamento, di fronte al famosissimo quartiere Coppedè. All’inizio la discoteca non esisteva ancora, si faceva esclusivamente musica dal vivo. La sera dell’inaugurazione a salire sul palco del Piper furono i The Rokes di Shel Shapiro e L’Equipe 84 di Maurizio Vandelli; li seguirono tantissimi artisti che anno dopo anno scesero gli scalini di via Tagliamento 9: da Caterina Caselli alla ‘ragazza del Piper’ Patty Pravo, da Romina Power a Mina, da Mia Martini e Loredana Bertè fino a Renato Zero.

La nascita della discoteca si deve sempre al 1965 quando fu introdotta con il compito di riempire ogni fessura fra un’orchestra e l’altra. A mettere i dischi era Giuseppe Farnetti, primo storico dj del Piper.

Nei primi anni di vita, il Piper ospitò anche gruppi in voga in quegli anni o che avevano intrapreso una strada che li avrebbe portati a un duraturo successo mondiale o che erano destinati ad essere delle meteore con i membri delle band di allora che diventarono ‘seri professionisti’ in tutt’altro campo. Tra i tanti Procol Harum, quelli di A Whiter Shade of Pale, i Byrds di Mr. Tambourine Man, Herbie Goins & The Soultimers (il cui chitarrista era il virtuoso John McLaughlin), gli Apostoli, i Goblin di Claudio Simonetti. Oppure dei giovanissimi Pink Floyd, che al Piper si esibirono per due date, il 18 e 19 aprile del 1968, con il nuovo chitarrista David Gilmour.

Sulla pedana del Piper, il 23 maggio 1968, suonò un chitarrista destinato ad entrare nella mitologia del rock, Jimi Hendrix. Negli anni Settanta fu poi la volta di Formula 3, Mia Martini, Ricchi e Poveri, gruppi come Genesis, Sly and the Family Stone e grandi nomi del jazz quali Lionel Hampton e Duke Ellington.

Gli anni’ 80 segnano il periodo dello storico direttore del locale: Mr. Franz che riuscì a trasformare ogni serata in un evento speciale, unico e imperdibile. Gli anni Novanta segnano la nascita della musica tecno ed elettronica e il Piper è ormai considerata la discoteca numero uno d’Italia portando in consolle i miglior dj del panorama italiano e internazionale.

A metà degli anni 2000, i figli di Giancarlo Bornigia decidono di far tornare al Piper Club anche la musica live, e nello stroico locale di via Tagliamento tornano i concerti di star nazionali e internazionali.

Oggi il Piper festeggia 60 anni: auguri di buon compleanno, di cuore per tutto quello che hai saputo regalare alle migliaia di ragazzi che hanno sceso quelle mitiche scalette.

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