Salemme: Mi proposi a Eduardo come comparsa e mi scritturò
L'attore e regista napoletano ha raccontato il primo incontro con De Filippo
Vincenzo Salemme ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. L’attore e regista napoletano ha trattato diversi argomenti e fatto un riepilogo della sua vita e della sua carriera. Tra i temi chiave è inevitabile parlare di Eduardo De Filippo.
Il primo incontro con Eduardo: “Mi portò da lui Sergio Solli, nel 1977, a Cinecittà. Ricordo ancora l’odore – sono fissato con gli odori – che sentii entrando in quel mondo che vedevo in tv. Eduardo uscì vestito come nel primo atto di Natale in casa Cupiello, camminava piano perché aveva un problema alle gambe, non si sentiva la terra sotto i piedi. Mi tese la mano e disse ‘Stringete piano’ . Odorava di borotalco. Mi proposi come comparsa, lui mi diede una battuta e mi scritturò come attore. Poi seppi che non è che aveva visto in me il sacro fuoco, ma gli ero apparso così magro ed emaciato che aveva pensato che non mangiassi e voleva garantirmi una paga più alta. E poi ci fu un episodio…”.
Ora Salemme è attore e regista di Natale in casa Cupiello: “E’ un capolavoro, è stato semplicissimo e per me questo è un cerchio che si chiude. Ci sto dentro che è una meraviglia, le parole di Eduardo sono stanze nelle quali c’è l’Italia che nasceva e la vita. Eduardo commediografo è di tutti, affronta temi universali, fra cui il tempo. Lo fa raccontando il caffè e la sua liturgia lenta: gestire il tempo è civiltà. Noi lo stritoliamo, sembra che viviamo un quarto di mio nonno che morì a 50 anni”.
L’episodio: “Eduardo aveva centinaia di dischi in camerino e chiese a Giro Maringola di schedarli. Un lavoraccio per il quale Gino chiese di potermi utilizzare. Un giorno mi sentii una mano sulla spalla: Eduardo osservava la lista che stilavo e disse ‘Come scrive bello… questo deve scrivere’. Si riferiva alla grafia? Per me che già scrivevo testi fu un viatico, una benedizione“.