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Vecchioni spiega Luci a San Siro: ecco il vero significato del brano

Il cantautore lombardo ha spiegato com'è nato uno dei suoi capolavori

Roberto Vecchioni ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, nel corso della quale ha parlato di uno dei suoi brani più amati: Luci a San Siro. Il cantautore ha svelato che la donna di cui canta è stato il suo primo vero amore: “Siamo stati insieme quattro anni. Non è stata la mia prima volta, ma fu con lei la scoperta del sesso, un’emozione fortissima. Quando mi lasciò fu terribile. Mi pareva di aver perso l’unica donna del mondo”.

La canzone nacque mentre era al Centro addestramento reclute di Casale Monferrato, che lui definisce “un luogo di una tristezza spaventosa”. Vecchioni fu lasciato dalla ragazza proprio a due giorni dalla partenza per il militare. E lì ebbe origine la canzone: “Avevo una chitarra, ma non riuscivo proprio a scrivere una canzone su un amore finito. Era un sentimento così forte, mi pareva che le parole non bastassero. Il brano poi lo scrisse a casa, durante una licenza.

Le “luci” a cui fa riferimento non sono quelle dello stadio: Sono le luci che scorgevamo dalla montagnola di San Siro, quella innalzata con le rovine delle case bombardate. Andavamo là a nasconderci e a fare l’amore. E poi Settimo Milanese, Sesto San Giovanni, il laghetto di Redecesio vicino all’Idroscalo… strade bellissime, vicende fantastiche”.

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