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Federica Pellegrini: Non avrei mai potuto perdere a Pechino

L'ex campionessa del nuoto azzurro ha raccontato le medaglie olimpiche

Federica Pellegrini ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera. La Divina del nuoto italiano ha raccontato tanto di sé e della sua carriera. Tra i vari temi, non sono mancate ovviamente le emozioni delle medaglie olimpiche.

Su Atene 2004: L’Olimpiade dell’incoscienza. Ottengo il pass ai campionati italiani, avevo 15 anni. In tv apparivano le pubblicità dei Giochi, i miei mi dicevano ‘pensa se un giorno andassi anche tu’. Nessuno si immaginava che dopo qualche mese sarebbe successo veramente“.

In Grecia arrivò l’argento: Impazzisco di gioia, sono felicissima e non capisco perché gli altri intorno a me non lo siano, perché si aspettassero di più. Ma come, ho appena compiuto 16 anni, dovevo fare la mascotte, e un argento non va bene? Se riguardate la gara in tv, anche la voce del telecronista si spegne all’arrivo. E’ un po’ come il discorso di Benedetta Pilato: nessuno capiva come potesse essere contenta di un quarto posto alle Olimpiadi”.

L’oro alle Olimpiadi di Pechino 2008: “Un’altra montagna russa. Ci arrivo con il record del mondo dei 400, strafavorita. A Pechino gli orari sono sballati, facciamo le finali di mattina: sbaglio completamente la tattica di gara, parto troppo piano e arrivo quinta. Riesco a resettare: nello stesso pomeriggio faccio il record del mondo nei 200. Il giorno dopo, la finale non l’avrei mai persa, talmente ero arrabbiata“.

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