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Vagnozzi: Tutti sanno che Sinner non ha fatto niente di male

Il coach ha raccontato il numero uno del mondo in un'intervista

Il 2024 da sogno di Jannik Sinner si è concluso al meglio, con la seconda vittoria consecutiva della Coppa Davis con l’Italia. Simone Vagnozzi, coach del numero uno del mondo, ha raccontato il tennista azzurro sotto diversi punti di vista, in un’intervista al Corriere Adriatico.

Il trionfo di Malaga: Ho seguito la Coppa Davis dalla mia casa di Castorano, soffrendo sul divano davanti alla tv. Non ero a Malaga perché l’anno è stato lungo e intenso, la Davis è una competizione differente e secondo noi era giusto che Jannik la vivesse con i compagni di nazionale e il capitano Volandri. Gli ho scritto ‘Missione compiuta’. Era partito per rivincerla un anno dopo e lo ha fatto nonostante le fatiche. Con Cahill durante Italia-Australia non ci siamo sentiti, abbiamo recuperato domenica in chat. L’ho stuzzicato dicendo che avevamo superato l’Australia come punto di riferimento. La verità è che per raggiungere i loro livelli (28 Davis contro le 3 dell’Italia, ndr) dobbiamo ancora marciare“.

Il Natale e la passione di Sinner per il cibo: “Le feste? Ognuno a casa sua. In famiglia. Quando Jannik è passato dalle Marche si è innamorato delle olive all’ascolana. Durante le feste credo che apprezzerà alte cose. Il padre Hanspeter è un cuoco professionista, un mostro dei fornelli. A proposito di fenomeni”.

Il caso Clostebol: Tutti sanno che non ha fatto niente di male. Non si può squalificare un giocatore per una contaminazione acclarata dove non poteva evitare di essere contaminato”.

La partita di quest’anno che rigiocherebbe: Quella con Medvedev a Wimbledon. Uno Slam dove vogliamo arrivare in fondo. Sinner-Alcaraz sarebbe una partita fantastica anche nel cortile di casa“.

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